Descrizione
“… Dove c’è sangue c’è anima! Ovunque scorra sangue, ovunque il sangue porti calore, nutrimento, passione e quel suo primordiale istinto di vita, scorre anche, potente e inesauribile, la densa e misteriosa linfa dell’anima” …
In questo romanzo, comovente ed estremo, la corrida, quale scontata metafora dell’eterna lotta tra il bene e il male, divene lo scenario apocalittico e violento, in cui la sola vera trionfatrice è la morte: ultima speranza di rivelazione e redenzione. Il confine sempre più sottile tra bene e male, ricalca perfettamente l’ambiguità psicologica e il marcato dualismo dei personaggi, fino al punto da rendere sempre più ardua l’identificazione. Sullo sfondo si agita la folla gretta, ottusa e sanguinaria, simbolica incarnazione della parte peggiore dell’uomo: la sua vocazione distruttiva, la mancanza di amore per l’ambiente che lo circonda, per gli animale che non si è mai stancato di sfruttare, torturare e uccidere. Una drammatica, caustica denuncia al sistematico scempio perpetrato dall’uomo contro la natura e contro se stesso.
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